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dialogando sul diabete il blog di Ennio Scaldaferri

Basilicata coast to coast… da quella parte è Latronico…

Posted on | agosto 28, 2011 | 9 Comments

Dalla Terrazza di casa a Latronico. Nonno e Nipote e il Tramonto… il Paese godereccio e libertino…” si recita nel bel film di Rocco Papaleo…, allorché il gruppo in viaggio è a un bivio per Latronico, da dove però non passeranno.

E’ il mio amatissimo Paese di origine dove ho conservato la casa in cui oramai tanti anni fa sono nato. La mia famiglia condivide la gioia di passarci le vacanze, ma io e mia moglie vi trascorriamo lunghi periodi.

Non c’è mica nulla, sapete, che giustifichi questo andar su e giù da una vita, nulla di ciò che può essere immediatamente utile o di tornaconto, valori correnti di oggi. Ma ce ne sono altri, per fortuna. Dico di valori. Il senso del bello, del buono, del giusto del sacro; sentimenti (1).

Né io né i miei rinunceremmo mai a questo viaggio, se non per gravi ragioni; è il fascino delle “radici”.

Cosa siano queste è descritto in tanta letteratura, dove veramente affondano è cosa personale e non descrivibile. Forse neanche si sa. Sentimenti; quella indefinibile emozione che ti coglie quando alla fine del viaggio scavalchi il “passo” – il passo del “Cavallo” della vecchia ex nazionale 104 Sapri-Ionio – oltre i quale il Paese è visibile e che è invece sottile sofferenza quando si parte e quel passo lo scavalchi allontanandoti.

Mi viene da pensare alle migliaia di miei compaesani che lo hanno nei secoli attraversato, bisnonni, nonni, padre, zii, cugini, conoscenti, amici, passo che vediamo verso nord ovest e che per tutti noi rappresenta l’addio al Paese; il solo guardarlo rinnova gioia e sofferenza. Lo vedo dal terrazzo della mia casa, verso il tramonto che qui è veramente bello.

Ai miei tempi il cielo era pieno dell’ultimo volo serale delle rondini e lo spettacolo era straordinario. Poi le rondini sono sparite, ma l’altra mattina, presto, le ho riviste numerose sui cavi di un elettrodotto: stanno tornando. E’ un buon segno?

“… Guarda Nonno, ma è il tramonto..!” esclamava sere fa il mio nipotino di 3 anni che era da noi a cena sulla terrazza di casa” ;“si è il tramonto, è bellissimo, no? Lo sai come si chiama quella montagna là in fondo..?”… “Si nonno, è monte Zacan, dove sei stato con mamma e papà”…”giusto, è il monte “ZACCCANAA (e calco la C e la A finale, accidenti al Veneto che toglie le doppie e sfuma le finali), se lo guardi bene ha il profilo di un viso, vedi, quello è il naso…” “E’ vero nonno, ma tu poi mi ci porti, un giorno?” “Certo ci andremo, e vedremo dei bellissimi pini loricati..” “ il loricato pino! (egli dice così), quelli del Pollino, dove    hai fatto “Pum” e indica la fronte mimando l’urto…”si, quelli… “.  E intanto il sole andava giù, dietro il passo. E’ da quella parte che poi noi andremo via, però questo non glielo ho detto. Non glielo ho detto, ma quest’anno ha capito che partendo, pur per tornare a casa sua, qui lasciava qualcosa.

Poi alcuni giorni dopo, per telefono: “… nonno, ma perché tu sei ancora nella casa delle vacanze e io no?” “Beh, sai…” “ Si, ma perché sono stato poco a Latronico? Ma poi torno, in agosto, nonno…”

Che gli sia stato passato il senso delle “radici”?

Che felicità!

(1): da D di Repubblica, risponde Umberto Galimberti, pag 158: chiesero ad Aristotele: “a cosa serve la filosofia?” “a nulla, perché la filosofia non è una serva”

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Comments

9 Responses to “Basilicata coast to coast… da quella parte è Latronico…”

  1. Luca
    agosto 29th, 2011 @ 17:02

    A Latronico non ci sono nato, io trevigiano di nascita (ma non geneticamente). Ma lì, in quel luogo che è poco più di tre puntini sull’atlante del Touring, lì sento profonde le mie radici. Lì era mio nonno, l’unica persona fra le varie (ahimè) scomparse che mi manca davvero e ancora tanto. Lì è nata e in parte cresciuta mia moglie. Radici? Non saprei definirle, non è la lingua, non le usanze: direi tutto ciò e le relazioni che in qualche modo, anche a 1000 km di distanza, hanno segnato un indirizzo, una traiettoria di vita fra le vari possibili. La palla ora passa al piccolo T.

  2. Fatima
    agosto 30th, 2011 @ 08:11

    Quando ci regali qualche foto (di un tramonto, di un angolo a te caro, di un particolare…)? D’accordo, una foto non potrà mai esprimere il significato che per te ha il tuo paese,ma forse le immagini aiutano a condividere i sentimenti degli amici.

  3. Fatima
    agosto 30th, 2011 @ 08:13

    Naturalmente intendevo qualche altra foto, oltre a questa…

  4. Ennio Scaldaferri
    settembre 12th, 2011 @ 21:00

    grazie per l’invito… Magari ci penserò…!

  5. Barbara S.
    agosto 2nd, 2012 @ 09:27

    Caro Ennio,la parte meno scientifica e piu’ sentimentale,appunto,che emerge da questo tipo di ‘post’ nel tuo ‘blog’(l’inglese e’ la mia seconda lingua ma vorrei trovare dei corrispondenti italiani anche per il linguaggio cibernetico..) è piacevole e mette in luce il tuo lato di uomo, di nonno..Io,nomade da anni e residente all’estero, ben comprendo questo senso di “radici” di cui parli e non manco mai di emozionarmi quando,arrivando,vedo il cartello stradale del paesello dove son cresciuta perche’ dietro al cartello c’è un mondo di tradizioni, di ricordi,immagini e sprattutto di valori. Valori che con orgoglio quotidianamente (anche da lontano) trasmetto a nostro figlio perchè possa comprendere che lui è nato molto prima di quando ha visto la luce.

  6. Bettino e Teresa
    agosto 4th, 2012 @ 11:30

    Ho riletto questo meraviglioso post insieme con Teresa, ci ha commossi.
    Noi conosciamo la passione per Latronico tua e di Luciana, bravi per averla trasmessa a Luca prima e a Tommaso ora. Per questo vi diciamo:
    Grazie come latronichesi;
    grazie come vicini di casa;
    grazie come cugini e
    grazie come AMICI nel senso pieno della parola AMICIZIA
    perchè in quel sentimento che vi spinge al ritorno alle “radici” crediamo ci sia anche il piacere nel rincontrare noi e farci così godere della vostra meravigliosa compagnia.
    Adesso toccherà ai nostri figli farsi riconoscere dal piccolo “grande” Tommaso non come cugini americani.

  7. dario
    giugno 28th, 2014 @ 10:28

    Comunque i Pini loricati che si trovano tra il Monte Zaccana e il Monte La Spina sono i più semplici da raggiungere, i meno conosciuti e sono quelli che godono di “miglior salute”! ;)

  8. Ennio Scaldaferri
    giugno 29th, 2014 @ 10:23

    Vero, il Monte Alpi ne ha di incredibili. Una volta ho fatto una relazione mettendo nella prima diapositiva proprio uno dei nostri pini loricati, abbarbicato, resistente, capace di sopravvivere in una posizione incredibile….

  9. Luca
    maggio 18th, 2015 @ 18:46

    Sono ricapitato per caso su questo psot, l’ho riletto e rigustato.
    Il “agosto 29th, 2011 @ 17:02″ passavo la palla al piccolo T. che ora ha quasi 7 anni, sta finendo la prima e ritorna oggi, insieme a me, da un viaggio in Germania a trovare i cugininetti americani. E la palla sta passando a lui e a Jacopo.

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