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dialogando sul diabete il blog di Ennio Scaldaferri

Interazioni farmacologiche: l’involontaria esperienza di una di una Signora (Art. 4)

Posted on | agosto 10, 2013 | No Comments

Non vedevo la Sig.ra Maddalena da molti mesi. Ultra 80enne colta e al passo con i tempi, lei e le sue sorelle, di tanto in tanto vado a farle visita per il piacere di una chiacchierata: rispolveriamo ricordi, intessiamo piacevoli discussioni. Ovviamente immancabile l’aggiornamento sulla sua salute che volentieri ascolto.

Sai, Ennio, questi benedetti dolori artrosici che non mi danno pace”, mi dice. “Tempo di assumere una terapia cronica antidolorifica” suggerisco. Consiglio sempre rifiutato ed io so anche perché: i dolori sono un ottimo alibi per non muoversi! Questa volta però sorride bonaria, è evidente che c’è qualcosa di nuovo.

E’ la stessa cosa che mi ripete l’ortopedico” soggiunge “e così mi ha raccomandato di prendere una medicina nuova. L’ho fatto, sai, e andava anche bene, ma dopo qualche giorno… un malessere, un malessere che non ti dico, e una confusione che non sapevo più dov’ero! Ho pensato che quella medicina si fosse messa a bisticciare con gli altri farmaci che prendo e così ho sospeso: mi tengo i dolori!

Questa la conversazione “medica” ridotta all’osso.

a. Lorazepam, un ansiolitico, Tapentadolo, il farmaco aggiunto per il dolore e Venlafaxina, un antidepressivo.Ho pensato che Maddalena avesse proprio ragione; ovviamentenon aveva ricevuto alcuna informazione sulle caratteristiche della medicina e men che meno sulle interazioni.

Mi sono fatto dare la lista di farmaci che prende ed ho valutato le interazioni tramite un database medico.

Facile vedere il risultato della mia ricerca nella immagine al lato:

a)     Sulla sinistra della vignetta sono elencati i farmaci che Maddalena ha assunto:

  1. Lorazepam, un ansiolitico, Tapentadolo, il farmaco aggiunto per il dolore e Venlafaxina, un antidepressivo.

b)     sulla destra si vede l’entità della interazione in rapporto alle varie medicine:

  1. il rapporto fra Lorazepam e Tapentadolo è contrassegnato con una “C” e ciò vuol dire che fra i 2 farmaci vi è una interferenza di una certa entità per cui è meglio modificare il dosaggio.
  2. Fra Venlafaxina e Tapentadolo il rapporto è di tipo “D”: questo vuol dire che l’entità della interazione è tale che è sconsigliato prendere i 2 farmaci nello stesso tempo: si può anche fare, ma sotto strettissima sorveglianza medica e modificando il dosaggio: resta rischioso.

Maddalena è stata vittima di disinformazione: conclusione semplice, no?

Ed è abbastanza semplice quel che va fatto: ogni volta che si prescrive un farmaco si abbia l’accortezza di indagare accuratamente se la prescrizione sia compatibile con gli altri farmaci o sostanze prese: si capisce anche quanto complichi la pratica medica l’osservare questo iter, pratica già di per se stessa così complessa, ma altra via non esiste.

Il disturbo accusato da Maddalena non è stato particolatamente pericoloso, avendo peraltro subito smesso di prendere l’associazione di farmaci, ma il fatto è che difficilmente si convincerà a fare un’altra terapia, si terrà i dolori, non si muoverà e il suo stato peggiorerà, come dire che una possibilità è stata bruciata.

cosa chiedere al medico a proposito delle interazioniLe cose sarebbero andate diversamente se fosse stata consapevole e responsabilizzata sulle interazioni?

Credo proprio di sì, se avesse fatto e chiesto quello che avrebbe dovuto fare il paziente del fluconazolo: ricordate la vignetta? Basta scrivere Tapentadolo al posto di Fluconazolo. La conclusione è ancora una volta la stessa:

è meglio sapere, è bene sorvegliare e cautelarsi chiedendo, educatamente, ma con fermezza.

La prossima volta che parlerò d’interazioni, toccherà alle ERBE (continua).

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